Chiedi a papà, fidati di lui

Prima ancora che per collaborare come genitori, è indispensabile per la coppia: la fiducia, che è innanzitutto stima reciproca.È andato in onda per dieci settimane su Rai3 il programma televisivo Chiedi a papà, che, con la struttura narrativa del docu-reality, ha raccontato le vicende di venti famiglie italiane alle prese con una situazione per loro inusuale: il papà a prendersi cura da solo dei figli per cinque giorni, mentre la mamma si trova in vacanza, in totale isolamento. Ecco, ora mi piacerebbe chiedere a quelle venti coppie, che torneranno tutte insieme per una puntata conclusiva di questa prima stagione domenica pomeriggio alle 16.30, cosa sia cambiato e come siano andate le cose fra loro dopo il programma.

Perché è vero che, quando si parla di gestione familiare, suddivisione dei compiti e organizzazione del tempo di uomini e donne, è giusto scomodare statistiche, sociologia, politica e stereotipi culturali, ma a me, ascoltando le storie del programma e tante conversazioni che ne sono nate intorno, non esce dalla testa che alla base delle decisioni di una famiglia ci sia sempre una coppia, che era una coppia prima dell’arrivo dei figli e che, dopo, si è trovata a fare i conti con un nuovo sguardo da posare su se stessa, diventata una famiglia, e sul compagno, diventato anche genitore.

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Le nostre vacanze di primavera in Grecia: Atene

Da tanti anni io e Papà in 3D, insieme dai tempi del liceo classico, coltivavamo il sogno di un viaggio fra Atene e il Peloponneso. Per un certo periodo, abbiamo anche progettato di farne il nostro viaggio di nozze, ma abbiamo dovuto accantonare l’idea per motivi logistici e stagionali; poi sono arrivati i bambini, uno dopo l’altro, e anche la scuola, con il suo calendario rigido, a farci rimandare ancora.
Finalmente, quest’anno, l’occasione di una lunga vacanza primaverile ci ha dato la possibilità di organizzare questo viaggio in Grecia, nella stagione in cui il caldo non rende troppo pesanti le visite archeologiche e la vegetazione mediterranea è nel pieno della fioritura.

Siamo atterrati ad Atene armati di soli bagagli a mano e abbiamo raggiunto con un tranquillo viaggio in metropolitana l’albergo vicino a Piazza Syntagma in un giovedì di nuvole fitte, ma già la vista dal balcone della nostra camera, sul Palazzo del Voulì e i Giardini Nazionali, ci ha fatto respirare aria di vacanza, seppur nel pieno centro della città.

Atene: vista dalla camera dell'albergo su Voulì e Giardini Nazionali

E ci è bastato allontanarci di qualche passo dall’albergo per intravedere nei primi scorci quello che ci aspettavamo da questa città.

Atene: tempio di Zeus Olimpio e arco di Adriano

Tempio di Zeus Olimpio e scorcio dell’Acropoli dall’arco di Adriano

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Ho litigato con il tempo

Quest’anno ho litigato con il tempo.

L’ho strapazzato e stiracchiato per farci entrare tanti impegni nuovi, per non perdere le occasioni che mi si sono presentate e sforzarmi di dimostrare che potevo farle tutte mie, senza togliere niente alla famiglia.

Ho cercato di far finta che il tempo dedicato al sonno fosse inutile.

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Già Natale

Albero di Natale - 2012

Mesi visti passare correndo. Ora queste giornate di festa in casa, insieme. Finalmente.
Auguri di serenità a tutti.

Un’estate inaspettatamente leggera

Dieci anni fa trascorrevo la mia prima estate in questa cittadina della Liguria, arrivando qui col mio insonne e irrequieto primogenito di 17 giorni.
Da allora, ogni anno stessa spiaggia e stessa cittadina ligure, con la famiglia che si è allargata e complicata sempre di più, la mia percezione dell’estate è sempre stata quella di un periodo intensissimo e faticoso fisicamente, tra sabbia, caldo, docce, carico di giochi e attenzione da mantenere sempre al massimo per tenere d’occhio i tre tutto il giorno in spiaggia.

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Un po’ di miniclub

Non credevo di essermelo dimenticata, invece mi ha sorpreso quasi come fosse una novità l’ascoltare due quattrenni giocare qui in casa.
La Piccolina ha inaugurato, finalmente in prima persona, la stagione degli inviti alle amichette e così sono tornata indietro nel tempo. Relegati i fratelli maggiori al ruolo di divertiti spettatori, per un paio d’ore hanno comandato due piccole donne, tra bambole, cucina, pennarelli e approcci alla danza.

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