Ho litigato con il tempo

Quest’anno ho litigato con il tempo.

L’ho strapazzato e stiracchiato per farci entrare tanti impegni nuovi, per non perdere le occasioni che mi si sono presentate e sforzarmi di dimostrare che potevo farle tutte mie, senza togliere niente alla famiglia.

Ho cercato di far finta che il tempo dedicato al sonno fosse inutile.

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Promemoria

Il Bimbo Grandicello, cinque anni e mezzo, dopo aver dato un’occhiata curiosa alla quarta di copertina e all’indice di un libro della serie azzurra de Il Battello a Vapore, appena ricevuto in regalo da suo fratello: Continue Reading →

Non solo oggi Earth Day

In questi giorni corro dietro ad un sacco di impegni, trascorrendo parecchie ore fuori di casa, approfittando delle giornate lunghe e luminose, attingendo ad energie che sembrano aumentare rispondendo alle richieste della stagione, come alla fine del letargo.

Da quando sono mamma, mi accorgo di essere molto più condizionata dai ritmi dettati dal clima.

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Di equilibrio, rispetto e aggressività

Ecco, parlavo di colori pastello, che a me servono, perché, anche piuttosto rapidamente, le tinte forti e la luce accecante mi logorano e poi somatizzo…
Quindi ci provo a rintanarmi in questa quarta dimensione, per rasserenarmi. E, siccome mi sento un po’ prosciugata e non trovo niente da dire, mi guardo intorno e ascolto.

Ascolto la spontanea ed esuberante Emily sfogarsi contro l’idiozia dell’annosa guerra fra le mamme casalinghe e le mamme lavoratrici e nei commenti ritrovo il mio stesso disorientamento: sia le casalinghe che le lavoratrici, complice anche la differenza fra la realtà cittadina e quella di provincia, si sentono allo stesso modo minoranza, lamentano di essere incomprese, svalutate e condannate. I toni rimangono leggeri, ma si percepiscono le contrapposizioni e le accuse.

Ascolto un ironico ma chiaramente critico ritratto caricaturale delle mamme talebane fatto da Raperonzolo su VereMamme e lì, nella valanga di commenti che seguono, sento salire i toni e, come sempre accade nelle risse, in cui non si riesce nemmeno a riconoscere il momento in cui dallo scherzo si passi alle botte vere, vedo la situazione farsi davvero pesante: l’ironia cede presto il passo agli insulti, i rinforzi giungono ad armare due schieramenti d’artiglieria e, giustamente, la padrona di casa decide alla fine di chiudere una porta che sinora era sempre stata aperta a chiunque.

Cerco fra i blog distrazione dalle durezze della realtà e dalle sofferenze dei rapporti conflittuali e invece, pur da spettatrice, ne esco con le ossa rotte.

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Ora che la scuola finisce

L’argomento era da settimane sulla bocca delle mamme fuori dalla scuola e anche fra le blogger serpeggiava qua e : le lezioni stanno per finire, tre mesi di vacanza sono lunghi, lo spettro della noia incombe, la solitudine mattutina delle mamme è agli sgoccioli… e via a enumerare e valutare tutti i possibili centri estivi: quello comunale nella scuola oppure all’oratorio ma anche nel museo, nel centro sportivo, nel laboratorio artistico, musicale o linguistico…

“E tu, Mamma in 3D, cosa fai? Dove hai iscritto il tuo Bimbo Grande?”

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Di scelte, errori e maturità

Anni fa una persona che godeva della mia stima disse:

Io non mi sento vecchio, perché vecchio è chi ha commesso almeno un errore irreparabile.

Allora ero una ragazzina piena di certezze, che aspettava con entusiasmo che la vita le si spalancasse davanti e queste parole mi colpirono, infatti ancora le ricordo.

Ma oggi le sento risuonare così riduttive.

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