Zainetto in spalla

Due anni fa, il mio Bimbo Grande affrontava la sua prima gita scolastica di un’intera giornata. Dovendo essere all’asilo più presto del solito, era stato accompagnato dal Papà, mentre io rimanevo a casa col fratellino.

Qualche minuto dopo averlo salutato, ho sentito un gran vociare giù in strada, sono uscita sul balcone e ho scoperto che i pullman erano fermi proprio sotto casa mia: ho visto un brulichio di bambini eccitati che salivano guidati dalle maestre, qualche mamma ferma sul marciapiede a salutare ed io, complici gli ormoni impazziti delle ultime settimane della terza gravidanza, mi sono ritrovata al quinto piano a piangere come una bambina nel sentire i motori avviarsi e nel seguire con lo sguardo i pullman allontanarsi verso la cascina appena fuori Milano.

Oggi, alla fine del primo anno di scuola, il mio Bimbo Grande si è svegliato all’alba: grande avventura con viaggio in treno, zaino in spalla e camminata in montagna, con pranzo in rifugio di dovere.

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Maternità

Oggi la mia gratitudine va alla mia Mamma, da cui ho inconsciamente imparato ad essere madre e soprattutto a desiderare di diventarlo.

Oggi la mia simpatia va a tutte, proprio tutte, le altre Mamme: quelle ansiose e quelle tranquille, quelle trafelate e quelle serene, quelle pazienti e quelle esasperate, quelle affettuose e quelle severe, quelle permissive e quelle esigenti, quelle stanche e quelle rilassate, quelle preoccupate e quelle felici, quelle colte di sorpresa dalla gravidanza e quelle che tanto hanno fatto per poterla avere, quelle spaventate e quelle incoscienti, quelle realizzate e quelle frustrate… quelle più sincere, che sono un po’ tutte queste cose insieme.

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Non aprite quegli scatoloni

Una volta c’era il piacere del rinnovo del mio guardaroba: il recupero dei vestiti leggeri usati nell’estate precedente, col risveglio dei ricordi che li accompagnavano, lo sguardo alle vetrine per scoprire i colori della nuova stagione e qualche ragionato acquisto.

Poi, con la maternità, è arrivata l’emozione dei primi corredini: al primo bimbo infatti, ad ogni stagione, serve proprio tutto e così i body, e le tutine, e le magliettine, e le calzine… tante cose minuscole da maneggiare con grande tenerezza e da piegare nei cassetti in ordine di taglia in modo da averle pronte da indossare al momento giusto.

Ora… AIUTO!!!

All’arrivo del caldo sono travolta da un’ondata di piena: alla gestione ordinaria, che, devo dire, è già piuttosto complicata e fatta di lavatrici sempre in funzione, stendibiancheria sempre pieni e montagne sempre più alte di arretrati da stirare, si aggiunge l’ineludibile cambio degli armadi che, tanto facile a dirsi, da qualche anno si rivela un’impresa titanica.

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Promessa d’inizio di maggio

Ce lo diceva il calendario che era la fine di aprile, ma faceva freddo e pioveva, e noi ce ne stavamo in casa col riscaldamento acceso.

Poi un primo avvertimento è arrivato dai pollini che volano, dal Papà che starnutisce e dalle lunghe code di auto sulla strada verso la Liguria.

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What a surprise!

Una vera sorpresa, perché mi sembra di aver appena cominciato… e ho scoperto di aver ricevuto un premio!

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Meglio che in un telefilm

L’altra sera a Casa in 3D è successo un guaio: accorrendo in bagno, abbiamo trovato il Bimbo Grandicello in lacrime in una pozzanghera. Dopo averlo ingiustamente sospettato di essersi fatto la pipì addosso, ci siamo resi conto del fatto che la stanza si stava rapidamente allagando e così uno degli incubi più diffusi ha preso forma: il tubo che perde, il pavimento da asciugare, l’acqua da chiudere, l’idraulico da chiamare!

Ieri mi si prospettava così un diversivo nella mia esistenza da casalinga, una situazione potenzialmente da barzelletta, o da telefilm: in casa, con la sola Piccolina a fare il pisolino, in attesa del solerte artigiano.

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