Non mi annoio

“E come farai quando saranno tutti a scuola? Ti annoierai!”

Me l’hanno detto tutti, magari con intenzioni e toni diversi, ma, soprattutto negli ultimi tre anni, nessuno si è perso un’occasione per esprimere questa originalissima previsione.

Rispondevo perplessa: “Mah? Vedrò”.
E dentro di me pensavo che allora mi sembrava impossibile anche solo l’idea di avere del tempo per annoiarmi e che, tutto sommato, se anche fosse accaduto, forse non sarebbe stato un male, almeno per un po’.

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Non solo oggi Earth Day

In questi giorni corro dietro ad un sacco di impegni, trascorrendo parecchie ore fuori di casa, approfittando delle giornate lunghe e luminose, attingendo ad energie che sembrano aumentare rispondendo alle richieste della stagione, come alla fine del letargo.

Da quando sono mamma, mi accorgo di essere molto più condizionata dai ritmi dettati dal clima.

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Se dico imperfetta non dico inadeguata

In una discussione 2.0 che non mi va nemmeno di citare, oggi le solite vituperate mamme blogger sono state accusate, oltre delle ormai ben note autoreferenzialità e ripetitività sulle quali si è già espressa egregiamente tempo fa la mia amica My, anche di far passare il messaggio che essere una mamma “sottodotata” è meglio.

Ecco, senza entrare nel merito della polemica, mi viene spontaneo provare a chiarire alcune cose.

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I privilegi a cui non pensi

Stamattina, meno affannata del solito, avrei potuto buttarmi sulle pulizie straordinarie o sul riordino, riprendere in mano uno dei tanti lavori iniziati e abbandonati oppure lasciar trascorrere le ore inutilmente, ottenebrata dal grigiore novembrino. Invece ho deciso: si esce. E allora avrei potuto infilarmi nel solito supermercato, prendere una via dei negozi per una perlustrazione prenatalizia o buttare via tempo e denaro nello spendiccio superfluo. Invece, illuminata da non so quale stella buona, ho pensato: si va a zonzo e si va piano.

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Una spolverata all’autostima

La cartella bordeaux con cui andavo a lavorare, svuotata di tutto il materiale raccolto con pazienza, è finita da anni su uno scaffale alto per lasciar spazio agli zaini di scuola dei bambini.

La calcolatrice scientifica ora trova posto in cucina dove mi torna utile per le somme delle spese a fine mese, per calcolare la percentuale di liquidi necessari perché il pane lieviti correttamente a seconda della forza della farina utilizzata o per dosare i farmaci in proporzione al peso dei figli.

Le conoscenze di meccanica ed elettromagnetismo mi soccorrono per rispondere alle domande più disparate dei bambini e quelle di termodinamica mi fanno compagnia ai fornelli davanti a pentole in ebollizione.

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Dove affondano le radici

Fa freddo e il cielo è grigio. Per cena, mi è venuta voglia di scaldarci con la polenta e il brasato. Dopo una mezz’ora di lavoro in cucina, comincio a sentire quel profumo un po’ speziato della carne che cuoce lentamente che riempie la casa. È un profumo che sa di ricordi, di cucina della mia mamma e della mia nonna.

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