Del tempo per me

La mia lunga estate di solitudine è terminata: questa ultima settima di mare, tra bucati, pensieri autunnali e bagagli, sarà la mia vera vacanza, visto che Papà in 3D finalmente ci ha raggiunti e poi torneremo a casa insieme.

Continue Reading →

Il mio consulente d’immagine

Dialoghi tipici fra un marito generoso ed una moglie in cerca di rassicurazioni e anche un po’ di complimenti:

Continue Reading →

Amore disinteressato

Papà in 3D, dopo una decina di giorni insieme a noi al mare, è tornato a Milano a lavorare.

Alla mattina, quando apro una nuova giornata trangugiando il mio caffè tra latte al cioccolato, cereali e biberon, mi sento sola.

Continue Reading →

La legge è uguale per tutti

Sabato un matrimonio di amici, con trasferta in un’altra città di tutta la Famiglia in 3D: pianificazione di abbigliamento, viaggio e occorrente per qualsiasi possibile emergenza dei piccoli. E poi giorni e giorni di raccomandazioni per la cerimonia e la cena elegante che fortunatamente hanno avuto buon esito: bambini silenziosi in chiesa, composti a tavola, educati nel rispondere e nel mascherare la noia.

Continue Reading →

In un grande cortile

In questa stagione, il cortile di una vecchia scuola milanese si apre una domenica mattina per ospitare bambini e genitori all’arrivo della marcia per le vie del quartiere.

Anni fa c’erano due bambini, fra i tanti, che non si conoscevano, con classi e amici diversi, ma che percorrevano, trascinati dal gruppo, quelle stesse strade e poi giungevano in quel grande cortile, stanchi e soddisfatti, un po’ smarriti nella folla.

Poi quei due bambini, da ragazzi, si sono incontrati e, in altri cortili, hanno imparato a volersi bene ed hanno fatto progetti, in quell’età in cui di certi ricordi si ha pudore e in cui si pensa che la libertà debba portare lontano dai luoghi e dalle emozioni dell’infanzia.

Continue Reading →

Regalo di compleanno

Papà in 3D ama suonare il pianoforte.

Quando ci siamo sposati, due cuori e un bilocale, ha lasciato il prezioso strumento nella sua casa di ragazzo.

Quando poi ci siamo trasferiti nel nostro attuale appartamento, decisamente più spazioso, sono stata ben contenta di poter simbolicamente utilizzare parte dei miei primi guadagni (allora avevo un lavoro retribuito) per regalargli un pianoforte nuovo, di quelli elettronici, con un suono soddisfacente e la possibilità di regolare il volume fino ad utilizzare le cuffie, in modo da poter essere suonato in un condominio anche in ore improbabili e, soprattutto, durante il sonno dei bambini che ancora desideravamo soltanto.

Continue Reading →