Hop, un altro coniglio sulla nostra strada

UniversalPicture badgeLa mail di Jolanda che mi proponeva di partecipare al progetto Mamma Blogger Club della Universal mi ha raggiunta sul finire della mia lunga estate al mare, di fronte al consueto tramonto coi bambini in riva al mare a giocare a pallone dopo l’intera giornata all’aria aperta, pigramente lontana dal blog e soprattutto dalla televisione.
La mia prima reazione è stata: “non riusciremo mai a vedere tutti quei dvd”.

Poi ho fatto mente locale alla nostra dotazione di film, costruita negli anni intorno ad interessi prevalentemente maschili, e ho deciso di accettare, proprio nella speranza di ricevere, magari, qualcosa di più adatto alla Piccolina.

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Tutto d’un fiato come una ragazzina: Kahuna

Ho letto “Kahuna alla scoperta della Terra Cava e delle tavolette rongo rongo” di Francesca Gallo.

Kahuna: copertinaMi piace rispondere alle numerose domande dei miei bambini senza reticenze, cercando di usare un linguaggio adatto a loro, ma con sincerità e sperando di gettare le basi per quello che studieranno e avranno voglia di approfondire. Così, più presto di quanto immaginassi, mi sono trovata ad attingere alle mie conoscenze di fisica per spiegare alcuni fenomeni naturali e ai miei ricordi di liceo classico per soddisfare la loro curiosità su personaggi mitologici e racconti di cosmogonia, provando spesso a sottolineare come alcuni quesiti fondamentali e simili tentativi di risposta siano comuni a varie culture in diverse parti del mondo.

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Come se niente fosse

Ma chi l’ha detto che il confronto più duro che una neo-mamma debba affrontare sia quello con le altre mamme?
Vogliamo parlare del confronto con le altre donne, con le amiche non ancora mamme e con il ricordo della ragazza di belle speranze, tutta vita sana, chiacchiere spensierate e cura del corpo che si è trasformata in un rotondo e nauseato contenitore prima e in una amorevole e assonnata latteria poi?

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Di acquisti al buio e cantonate

Qualche settimana fa, nel racconto Moonlight shadow, che chiude il bellissimo Kitchen di Banana Yoshimoto, ho letto l’illuminante frase:

Intraprendere qualcosa di nuovo partendo dagli oggetti è la cosa peggiore, ma bisognava guardare avanti.

Ho risentito il sapore dei mesi di gravidanza, tra fantasie e timori e la sensazione di salto nel buio che ha accompagnato gli acquisti per il corredo del mio primo bambino. La pancia cresceva, il piccolo scalciava con forza a ricordarmi la sua vivace presenza, tutti intorno chiedevano, dopo il sesso e la data prevista per il parto: “allora avete comprato già tutto, vero?”. E così, stanca di rispondere “mi sembra ancora presto”, ho deciso di spingere in un angolo l’istintiva scaramanzia e, allo scoccare del settimo mese, ho iniziato con Papà in 3D a varcare soglie di negozi per l’infanzia.

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Riderci sopra è meglio

Non puoi raccontare proprio tutto tutto alla tua cara amica seduta sul divano mentre si accarezza la grande pancia, si confida e ti fa domande, perché assolutamente non vuoi essere una di quelle che spiattellano per filo e per segno i particolari più truculenti del loro parto a chi non c’è ancora passata, e nemmeno entrare nel novero delle noiosissime mamme-io facevo così-il mio bambino di qui, il mio bambino di là, perché sai che in fondo certe emozioni, finché non le si prova, non le si può nemmeno immaginare e perché pensi anche che sia giusto lasciare qualcosa alla sorpresa…

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