Ci vorrebbe qualche parola in più

Lo scorso autunno abbiamo cominciato la scuola e così siamo tornati a fare i conti con impegni che, dopo tanti anni, avevamo dimenticato: la cartella da tenere in ordine, i compiti, le vacanze solo in alta stagione, i compiti delle vacanze, i weekend che non possono essere allungati… e ci siamo anche ricordati che febbraio è il mese della pagella.

La mia prima pagella da mamma mi ha scoperta molto più emozionata e felice di quanto avrei potuto immaginare quando le pagelle le ricevevo da figlia.
Non un senso di vittoria personale, ma proprio il contrario: la sensazione di orgoglio e anche di sollievo nel rendermi conto che il mio Bimbo Grande sta iniziando a muovere le ali come si deve, sta imparando ad impegnarsi ed a lavorare bene per conto suo.

Detto questo, sento il bisogno esprimere la mia critica personale alla scelta della valutazione numerica nella scuola primaria.
Penso proprio che l’importante percorso di crescita che i nostri bambini fanno fra i 6 e gli 11 anni meriterebbe qualche parola in più.
So che esistono i colloqui personali, ma secondo me la pagella ha anche un valore simbolico e non mi pare che un paio di manciate di voti in cifre rendano giustizia alla ricchezza del lavoro svolto dalle insegnanti, che passano molte ore con i nostri figli, li vedono non solo imparare ma anche giocare, mangiare, correre, relazionarsi fra loro e che tanto avrebbero da raccontarci e consigliarci.

Ultima, ma non ultima, osservazione di carattere sociologico: ho la netta sensazione che i voti numerici sappiano accendere con maggiore immediatezza lo spirito agonistico in quei genitori che amano competere fra loro sulla pelle dei figli.

6 Thoughts on “Ci vorrebbe qualche parola in più

  1. I miei sono ancora piccoli e non conosco la scala di voti che si usa oggi nelle scuole primarie ma sono assolutamente d’accordo con te: il vecchio giudizio (nel senso di voto espresso a parole) magari accompagnato da due righe di perché e per come era meglio.
    mammaalquadrato

  2. I voti da quest’anno sono in decimi, come quelli che io ricordo al liceo.
    In realtà, potrebbe esserci un breve commento di accompagnamento ai singoli voti, ma nella nostra scuola (statale) non se ne sono visti.
    Il giudizio complessivo, poi, si limita a pochissime parole in una traccia prestampata.
    Per fortuna, con le maestre (che nel nostro caso sono estremamente preparate e sensibili) si può anche parlare!
    Grazie della visita.

  3. ciao mamma in 3D, girovagando per la rete sono arrivata fino a qui… che bello, un blog nuovo nuovo! e di un’altra “solo” mamma :-))
    il mio pupo è ancora piccolo e quindi non ho avuto ancora modo di scontrarmi con la realtà della scuola, ma per quel poco che ho incontrato altre mamme e papà sono già abbastanza allibita dalla gara su chi abbia camminato prima, parlato o sappia disegnare, scrivere e far di conto…” (a due anni). posso solo immaginare cosa succeda di fronte ad un giudizio dato con i secchi numeri. :-((
    ripasserò
    barbara

  4. Anch’io sono daccordo con te: specialmente alle elementari le sfumature sono infinite, quindi mi può stare anche bene un voto numerico ma accompagnato con una bella relazione suddivisa materia per materia.
    Anche la mia Cecce l’anno prossimo andrà a scuola… :* sembra ieri che non camminava nemmeno…

  5. sono d’accordo anche io. Un voto numerico da solo non tiene conto delle sfaccettature, degli sforzi, delle diversità tra i bambini di una classe.
    Io ancora non ci sono in questa realtà, ma tremo all’idea. La scuola deve essere una realtà frustrante di questi tempi…

  6. Babina: benvenuta. Hai ragione, alcuni i genitori cominciano presto a dare il peggio…

    Pimpa 3: crescono in fretta i nostri bimbi. Nonostante la gran fatica questi anni per me sono volati.

    Lisa2007: già, io sono abbastanza preoccupata per questa nostra povera scuola. Soprattutto perché, l’ho scoperto quest’anno per esperienza, la proposta della scuola primaria così com’è ora è molto valida… speriamo non si rovini tutto.

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