Raccontare ai figli il nostro primo incontro? Perché no?

L’imperfezione, si sa, è simpatica di suo. E poi, diciamocelo, Chiara e le altre protagoniste della serie Una mamma IMperfetta sono belle, spiritose, deliziosamente imperfette e, come se non bastasse, inciampano sempre in imprevisti divertenti che tengono lontana la noia dal ritratto delle loro vite.

Così, se i miei figli alle elementari per parlare della loro storia sono tornati a casa chiedendomi banalmente il braccialettino dell’ospedale e il peso alla nascita, al figlio di Chiara viene assegnato l’improbabile compito di domandare ai suoi genitori come si siano conosciuti e innamorati. E Chiara che fa? Si fa assalire dal panico e prende tempo perché, naturalmente, sia lei che le sue amiche nascondono, ognuna a modo suo, segreti inconfessabili sul modo in cui è avvenuto il primo incontro con i rispettivi mariti:

alzi la mano chi non ha imbarazzo a raccontare ai figli come si è messo insieme col suo partner.

Eccomi qua, presente: ci sono io.

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Non di sole pulizie può vivere la casalinga #angoliocurve

Sono in casa, sì. È da casa che scrivo, che aspetto di andare a prendere i bambini a scuola, che ricevo email e telefonate. È in una casa che trascorro anche quasi tutte le vacanze.
Esco anche, eh. Come si dice, “faccio cose, vedo gente”…
Ma sono una mamma che ha scelto di stare a casa e della casa mi sento in dovere di occuparmi.

Però la cura della casa non riesce ad appassionarmi in sé, ma solo in quanto aspetto della cura della famiglia, semplicemente perché è il luogo in cui viviamo insieme.
In particolare le pulizie sono, senza dubbio, le faccende che mi pesano di più: amo cucinare e, se ne ho il tempo, lo faccio davvero con passione, riempio e svuoto le lavatrici quasi come uno sfogo terapeutico, riordinare mi dà qualche soddisfazione, persino stirare mi risulta meno antipatico… ma le pulizie, soprattutto quelle ordinarie, ripetitive, che non appena son finite sarebbe già ora di ricominciarle… quelle proprio non le sopporto!

Cosa diversa era occuparmi della nostra prima casa da sposini, quei due locali in cui ogni cosa aveva il suo posto e dove regnava una calma che ora definirei irreale. Adesso i risultati delle mie fatiche sono decisamente più frustranti, perché la situazione si è parecchio complicata: appena abbiamo avuto più spazio, abbiamo cominciato a riempirlo di figli, il tempo è diminuito, il disordine e l’accumulo di oggetti hanno preso il sopravvento e, soprattutto, la cura delle persone ha giustamente richiesto sempre più attenzione ed energia rispetto a quella per le cose.

“Perché non ti cerchi un aiuto?” mi chiedono spesso.

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Dire, fare, mangiare, giocare

Un invito di FattoreMamma vuol dire sicuramente buona compagnia, chiacchiere e qualcosa di particolare da fare per mamme e bambini. Questa volta si è trattato di un invito a cena con formaggino, il formaggino Babybel: quello della canzoncina allegra che resta in mente e la cera rossa intorno.

Alla #cenaBabybel, contravvenendo alla regola aurea “a tavola non si gioca”, i miei figli hanno scoperto le reticelle coi formaggini rotondi, di cui fare scorpacciate mentre pasticciavano liberamente con la cera dell’involucro.

Cena Babybel: i bambini giocano con la cera

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Qualcosa di straordinario, il film. E un libro a contrasto

Nel primo pomeriggio in casa dell’estate, abbiamo visto in dvd “Qualcosa di straordinario”, della Universal Pictures.

Qualcosa di straordinario: immagini dal film

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Social Day per tutta la famiglia

Ormai i miei figli mescolano con disinvoltura nomi e nickname di tutta la compagnia e ricordano meglio di me età e nomi dei figli delle altre blogger. Dal Quanta Village sono rimasti incantati a settembre, quando vi hanno trascorso una calda giornata di gioco e libertà, in giro per i campi sportivi dietro agli animatori.
Quindi, anche mettendo da parte tutte le chiacchiere che conto di fare con le amiche durante la giornata e i volti nuovi che spero di vedere, lo faccio per i bambini

MammacheBlog Social Family Day: badge

Un po’ di miniclub

Non credevo di essermelo dimenticata, invece mi ha sorpreso quasi come fosse una novità l’ascoltare due quattrenni giocare qui in casa.
La Piccolina ha inaugurato, finalmente in prima persona, la stagione degli inviti alle amichette e così sono tornata indietro nel tempo. Relegati i fratelli maggiori al ruolo di divertiti spettatori, per un paio d’ore hanno comandato due piccole donne, tra bambole, cucina, pennarelli e approcci alla danza.

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