Letto oggi, per caso

Da “L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery:

Io ho capito molto presto che la vita passa in un baleno guardando gli adulti intorno a me, sempre di fretta, stressati dalle scadenze, così avidi dell’oggi per non pensare al domani…

In realtà temiamo il domani solo perché non sappiamo costruire il presente, e quando non sappiamo costruire il presente ci illudiamo che saremo capaci di farlo domani, e rimaniamo fregati perché domani finisce sempre per diventare oggi, non so se ho reso l’idea.

Quindi non bisogna affatto dimenticare. Occorre vivere con la certezza che invecchieremo e che non sarà né bello né piacevole né allegro. E ripetersi che ciò che conta è adesso: costruire, ora, qualcosa, a ogni costo, con tutte le nostre forze.

Ecco a cosa serve il futuro: a costruire il presente con veri progetti di vita.

Dedicato, in una domenica malinconica, a chi si sente un po’ così.

Cosa può dirti una libreria

E pensare che tutto è cominciato con Facebook.

Qualche mese fa mi sono iscritta anch’io al social network globale: all’inizio un grande entusiasmo, la sensazione di aver l’occasione di mantenere contatti resi difficili dalla vita casalinga, di poterne recuperare altri, poi, oltre a qualche effettivo vantaggio, la scoperta che, tutto sommato, se alcuni rapporti si erano lasciati andare è proprio perché da dirsi non c’è ormai molto, e così un progressivo ridimensionamento dello strumento.

Però, per vie più o meno traverse, è stato Facebook che mi ha portato a conoscere il fenomeno del mommyblogging: qui, al contrario, dopo un’iniziale diffidenza, sono stata rapidamente inghiottita dal vortice, per lo meno come lettrice, proprio per la scoperta opposta, di poter avere molto in comune, per interessi e sensibilità, con persone mai viste prima.
E, dopo poco, è arrivata anche la tentazione di avere un blog tutto mio: vuoi vedere che, con questa mia vita così fuori moda, sottovalutata e apparentemente sempre uguale, ho anch’io qualcosa da dire? e magari ci sarà persino qualcuno che ci troverà qualcosa di interessante?

Continue Reading →

Un bimbo, due bimbi, tre bimbi

Insieme fin da quando eravamo ragazzini, io e Papà in 3D speravamo di poter diventare genitori e sognavamo una grande famiglia.

È nato il nostro Bimbo Grande e abbiamo conosciuto una gioia che non avevamo mai immaginato, ci sentivamo talmente ubriachi di felicità che, aspettando il nostro secondo bambino, ci domandavamo se fosse possibile innamorarsi ancora così.

Continue Reading →

Sentirsi parte dell’arredamento

Soffro di quello che chiamo Complesso della Mamma Fin Troppo Presente.

Quando ho inserito i miei primi due bimbi all’asilo, dopo averli tenuti a casa con me per più di tre anni, ero circondata da mamme con pargoli urlanti appesi ai pantaloni ed io, lì con i miei occhi lucidi, a malapena ho ricevuto un bacio di saluto dai miei, che nemmeno si sono girati una volta per controllare se me ne andassi o rimanessi. Per carità, una bella fortuna, però…

Continue Reading →

La mia quarta dimensione

Quando ho cominciato timidamente a lasciare dei commenti su qualche blog, soprattutto di altre mamme, mi si è presentato il dilemma della scelta di un nickname.
Ho 3 bambini e così la mia vita è scandita dal tempo di un valzer:
dove sono? 1, 2 e 3: eccoli,
cosa stanno facendo? 1,2 e 3: ok,
devo svegliarli, lavarli, nutrirli… 1,2 e 3: fatto,
ho una strana sensazione, non me ne sarò mica dimenticata uno? 1, 2 e 3: no, meno male!
Perciò il numero 3 doveva assolutamente comparire nella mia identità virtuale.
Trovato: Mamma in 3D.

Continue Reading →