Madri e figlie

Sono reclusa con la Piccolina ammalata. Domenica mattina mi sono presa un’ora d’aria di shopping ozioso in un grande magazzino, cercando di sfruttare dei diabolici buoni sconto emessi un mese fa allo scopo di fidelizzarmi (ossia convincermi a tornare per successivi acquisti di dubbia necessità).

Aggirandomi nei reparti dell’abbigliamento donna e di intimo, mi è capitato di imbattermi in almeno tre coppie composte da una madre e una figlia adolescente e di assistere agli stessi sofferti dialoghi.

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Ora lo dico

Me lo concedo dopo due mesi di vita di spiaggia senza sollevare i piedi da terra, chiudere gli occhi né tanto meno aprire un libro, dopo una sessantina di giornate di attenzione costante, di “Dove vai?”, “Cosa fai?”, “Questo no, quello neanche”, “Sì, ma prima mi devi chiedere il permesso”, “Abbassate la voce”, “Non sollevate la sabbia”, “Aspettate che ci sia un po’ meno gente, altrimenti disturbate”… quando ormai non ne posso più anche solo di sentire la mia voce.

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Il beneficio del dubbio

Mamme sotto gli ombrelloni, mamme in riva al mare, mamme in acqua, mamme in passeggiata: questa cittadina, d’estate, è una grande comunità di bambini, accompagnati da nonni, tate e tante mamme. E le comunità di mamme, si sa, possono essere anche molto pesanti da affrontare. Oppure divertenti, se ci si arma di una buona dose d’ironia.

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Ora che la scuola finisce

L’argomento era da settimane sulla bocca delle mamme fuori dalla scuola e anche fra le blogger serpeggiava qua e : le lezioni stanno per finire, tre mesi di vacanza sono lunghi, lo spettro della noia incombe, la solitudine mattutina delle mamme è agli sgoccioli… e via a enumerare e valutare tutti i possibili centri estivi: quello comunale nella scuola oppure all’oratorio ma anche nel museo, nel centro sportivo, nel laboratorio artistico, musicale o linguistico…

“E tu, Mamma in 3D, cosa fai? Dove hai iscritto il tuo Bimbo Grande?”

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What’s Ape?

Ape, Ape, Ape!
Questo era il contenuto di una delle mail scambiate fra le mamme della classe di mio figlio.
A leggere Ape, la prima cosa a cui ho pensato è stata quella che mi ha punto l’estate scorsa.
Ma non si trattava della segnalazione di un’emergenza ambientale, bensì della proposta per il nostro ritrovo primaverile: Ape come aperitivo.
Sarà che non ho mai chiamato la maturità Matura, il supermercato Super, il biberon Bibe… ma questo gergo da Milano da bere proprio me l’ero perso!

Cosa si indossa a un Ape? Ho solo jeans, magliette e ballerine.
Cosa si ordina a un Ape? Se bevo qualcosa di alcolico mi addormento, esiste ancora il succo di pomodoro?
Cosa ci faccio io ad un Ape?

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Maternità

Oggi la mia gratitudine va alla mia Mamma, da cui ho inconsciamente imparato ad essere madre e soprattutto a desiderare di diventarlo.

Oggi la mia simpatia va a tutte, proprio tutte, le altre Mamme: quelle ansiose e quelle tranquille, quelle trafelate e quelle serene, quelle pazienti e quelle esasperate, quelle affettuose e quelle severe, quelle permissive e quelle esigenti, quelle stanche e quelle rilassate, quelle preoccupate e quelle felici, quelle colte di sorpresa dalla gravidanza e quelle che tanto hanno fatto per poterla avere, quelle spaventate e quelle incoscienti, quelle realizzate e quelle frustrate… quelle più sincere, che sono un po’ tutte queste cose insieme.

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