Oggi come ieri

Più di trent’anni fa, tallonavo la mia mamma mentre sbrigava le faccende in giro per casa. Oltre a qualche immagine che affiora qua e là, ne conservo chiaro il ricordo: mi figuravo, anzi ero anch’io madre indaffarata di tanti, ma proprio tanti bambini, con l’ultimogenito Giovanni che mi faceva impazzire e sgridavo in continuazione, una gatta di nome Ciala (me ne domando ancora adesso l’origine) e, per marito, un orso di pezza in salopette rossa, grande quanto me, detto il Ciondolone, non so se per una certa mollezza o piuttosto per la sua attitudine da perdigiorno a trascorrere tutto il tempo adagiato sul mio letto.

Oggi traffico, pulisco e riordino con la mia Piccolina che mi segue più da vicino del bidone dell’aspirapolvere e mi osserva, combinata come una piccola comare: mollettone in testa, immancabile borsa sul braccio, Teddy sul passeggino o nel carrello della spesa e, se tanto mi dà tanto, chissà quali pensieri in quella testolina…

14 Thoughts on “Oggi come ieri

  1. è una ruota che gira…. bella però questa immagine!!!

  2. belli questi ricordi …
    a me commuovono sempre. e poi mi immagino la tua piccolina … che amore!

    paola

  3. Che carina!
    Però sono tutte uguali queste bimbe! Anche la mia va ingiro con la pecorella e la borsettina a tracolla. Mi imita. Fa pure le pulizie con la spugnetta. Ecco, di questo non mi capacito. Le pulizie cerco di farle il meno possibile…La spugnetta sta nel dna?

  4. Io ho Ettore che impazzisce per l’aspirapolvere e lo straccetto. Il suo massimo divertimento è quando gli lascio passare il pavimento per un po’. Speriamo che resti così! 🙂

  5. il potere dell’imprinting materno;)
    sai, ho letto ieri il tuo post e ci ho pensato su, perchè ha toccato una nota dolente..io non tallonavo mia mamma mentre sbrigava le faccende di casa..lei si alzava prestissimo e faceva tutto prima, poi ci alzavamo noi, ci preparava in fretta (io per vendetta ero lentissima a fare colazione..quasi come adesso mia figlia) e poi tutti fuori. Sarà per questo che non ho interiorizzato l’amore per le faccende domestiche (?). Pero’ stamattina, prima di prendere le ultime cose per uscire, ho messo le chiavi nella toppa, in anticipo, come ha sempre fatto lei..imprinting materno;). Oggi è il compleanno di mia mamma e io, insieme ai fiori, le ho portato una bambina capricciosa che ha pianto mezz’ora perchè a suo parere i genitori erano andati via in fretta senza salutarla come voleva (sarà la legge del contrappasso..)

  6. Mamma emigrata e PaolaFrancy: grazie 🙂

    M di MS: forse è una questione genetica, con buona pace delle lotte per la parità dei sessi… una delle prime parole della mia Piccolina è stata straccio :-/

    Lanterna: evviva le eccezioni (cfr. il commento di M di MS e la mia risposta sopra) e la parità!

    Laura.ddd: devo ammettere di non aver considerato che questo mio post così leggero potesse toccare note dolenti…
    Fare il processo all’imprinting è sempre un’operazione delicata: sembra che le madri, comunque facciano, sbaglino. Non va bene, dobbiamo assolverci e assolvere le nostre madri, salvando almeno le intenzioni.
    Tanti auguri alla tua mamma!

  7. emily on 3 Marzo 2010 at 18:00 said:

    io nn avevo questo tipo di esempi ma ci sono finita lo stesso a fare le faccende….mumble mumble…

  8. che belle queste immagini del passato che tornano e si sovrappongono a quelle del presente…

  9. Che carina! Oggi portando la mia piccola all’asilo pensavo un po’ la stessa cosa. Mi faceva ridere facendo piccole pernacchie e ricordavo mia mamma, che diceva quanto anche io la facevo ridere e le tenevo compagnia, seguendola ovunque. Pensavo anche a quanto tempo ancora passeremo insieme, a quanto mi farà compagnia e riempirà il mio cuore e la mia vita di immensa gioia.

  10. Cucciola bellissima.
    Da noi c’è grande imitazione e una gran corsa al volontariato: certe volte si litigano la scopetta. Tant’è che spesso mi chiedo se non siamo noi genitori a non alimentare il loro spontaneo senso dell’aiuto. Solo un dettaglio: su ogni attività domestica non c’è il riferimento a una persona specifica, la mamma, il papà o la tata, le nonne (tutti fanno tutto) però il ferro da stiro è della tata. I miei figli sono convinti che se lo sia portato nella sua valigia 🙂

  11. Che bella immagine, che bei ricordi. Mia madre lavorava, se non lavorava studiava: noi abbiamo sempre avuto la dada, magari non mangiavamo carne e non andavamo in vacanza, ma la dada non è mai mancata. E adesso io faccio MOOOOLTA fatica ad adattarmi alla vita casalinga. Però anche io sognavo tantissimi figli, anzi figlie (eh eh) e una si chiamava Luna e un’altra Sole!

  12. Hai ragione, 3D, sul fatto di assolverci, ci mancherebbe! Comunque certi imprinting rimangono, e credo che sia importante esserne consapevoli, se non altro per sintirsi piu’ libere di fare le proprie scelte. buona giornata 🙂

  13. Belle immagini davvero. Tra gli altri, mi è tornato questo ricordo (che c’entra e non c’entra con l’argomento…)
    Foulard in testa e grembiulino con straccetto in mano per fare la polvere sui mobili del salotto della casa in montagna, avrò avuto due anni, mamma in cucina e papà davanti alla TV (calcio…)che a un certo punto gridando “goal” si siede “dolcemente” sul tavolino in vetro e….taglio sulle chiappe con corsa per i punti!!

  14. Emily: sarà che alle faccende non si scappa?

    Beba: ciao, e grazie 🙂

    Oh mamma: benvenuta qui!

    Mamma Cattiva: che bella immagine quella di una tata che scende dal cielo con una grande borsa contenente un ferro da stiro… sarebbe la mia Mary Poppins ideale!

    Angela C2: Luna e Sole?! 😀

    Laura.ddd: è vero, comprendere e accettare la nostra storia è sempre un’attività salutare. Un abbraccio.

    Mamma Ulcy: ahia!!!

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