Cosa può dirti una libreria

E pensare che tutto è cominciato con Facebook.

Qualche mese fa mi sono iscritta anch’io al social network globale: all’inizio un grande entusiasmo, la sensazione di aver l’occasione di mantenere contatti resi difficili dalla vita casalinga, di poterne recuperare altri, poi, oltre a qualche effettivo vantaggio, la scoperta che, tutto sommato, se alcuni rapporti si erano lasciati andare è proprio perché da dirsi non c’è ormai molto, e così un progressivo ridimensionamento dello strumento.

Però, per vie più o meno traverse, è stato Facebook che mi ha portato a conoscere il fenomeno del mommyblogging: qui, al contrario, dopo un’iniziale diffidenza, sono stata rapidamente inghiottita dal vortice, per lo meno come lettrice, proprio per la scoperta opposta, di poter avere molto in comune, per interessi e sensibilità, con persone mai viste prima.
E, dopo poco, è arrivata anche la tentazione di avere un blog tutto mio: vuoi vedere che, con questa mia vita così fuori moda, sottovalutata e apparentemente sempre uguale, ho anch’io qualcosa da dire? e magari ci sarà persino qualcuno che ci troverà qualcosa di interessante?

Ci ho provato, ho anche rispolverato qualche nozione di html e, nel tentare di rendere un po’ più intima la mia pagina, seppur nell’anonimato della blogosfera, mi è venuto spontaneo pensare di raccontare qualcosa di me attraverso un elenco di libri in lettura e finiti di recente.
Cercando qua e là delle immagini, mi è capitato così di entrare nella grande libreria virtuale aNobii: un altro social network, ma questa volta con la motivazione della lettura.
Mi è parso bello che, come spunto di conoscenza e confronto, si condividano i libri amati o semplicemente letti, recentemente ma anche nel passato.

Così mi sono imbarcata nel recupero della mia libreria personale, ma non credevo che questo esercizio di memoria mi avrebbe detto tanto.

Ringraziando la mia mamma che, oltre a trasmettermi la passione per la lettura, mi ha insegnato l’abitudine ad appuntarmi tutti i libri letti, sono andata a prendere il mio quadernetto.
Eccolo qui: in carta fiorentina, con tutti i titoli, gli autori e il mese di lettura… un lungo elenco, tante pagine, in cui si vede il cambio di grafia che da bambina diventa adulta.

Il primo romanzo che, a otto anni e mezzo, ho orgogliosamente terminato è – lo ammetto – Anna dai capelli rossi: è vero, non una grande opera, ma ricordo ancora l’emozione per il mio primo libro da grande, di quelli con la copertina rigida e senza figure!
Poi riscopro tanti titoli, anche di libri che avevo dimenticato e che per lo più non ho più con me perché mi erano stati prestati o sono rimasti nella mia casa di ragazza o, addirittura, nella casa di campagna dei nonni…
Però, rileggendo e trascrivendo al computer, rivedendo le immagini delle copertine, tanti ricordi riaffiorano da lontano e mi sembra quasi di risentire l’odore delle pagine.
E così, attraverso titoli e date, ripercorro un po’ della mia storia.

Ci sono i libri letti da bambina, romantici o d’avventura, con cui ho sognato e che in un modo o nell’altro mi hanno formata.

Poi rivedo l’entusiasmo dell’adolescenza, coi libri divorati e amati alle medie: storie di amicizia e di introspezione, talvolta un po’ mistici.

Poi l’impegno degli anni del liceo, con i grandi classici, iniziati e terminati tutti da secchiona, ma – liberi di non credermi – anche molto apprezzati.

Poi distinguo chiaramente gli anni dell’università, con le letture d’evasione adatte ai viaggi in metropolitana e ad alleggerire la mente dalle fatiche degli studi scientifici.

E riconosco anche i libri letti perché cari al fidanzato: un po’ come Julia Roberts – Sposa in fuga che ama le uova cucinate al modo che piace al fidanzato di turno, anch’io mi sono fatta spesso influenzare, solo che io con Papà in 3D ci sto praticamente da tutta la vita, così l’impronta forte c’è ed è la sua!

Poi, più di recente, vedo quattro o cinque anni di blackout, di quasi analfabetismo di ritorno, e rivivo gli anni della mancanza di sonno, dell’allattamento pressoché continuo sul divano ed il conseguente abbrutimento davanti alla tv spazzatura, gli anni in cui le uniche letture sono state siti sulla gravidanza e consigli pediatrici online…

Ed ecco, per fortuna, negli ultimi mesi, la riconquista di un po’ di tempo, quando finalmente alla sera i bimbi dormono e la casa piomba nel silenzio, e così di nuovo qualche preziosa lettura: pagine scelte con cura, non più da divorare tutte d’un fiato, ma da centellinare come un piacevole ristoro prima che il sonno vinca.

18 Thoughts on “Cosa può dirti una libreria

  1. la tua vita in un libro 😀

  2. Pimpa3 on 10 Marzo 2009 at 23:38 said:

    Che bella l’idea del quaderno su cui annotare i libri: lo adotterò sicuramente quando le ragazze cominceranno a leggere!!!

  3. Bellissima l’idea del quadernetto su cui annotare i libri letti, secondo te potrei iniziare ad annotare già ora i libretti preferiti di BUH, così che poi continui lui il suo quaderno?
    In fondo perché dimenticare ad esempio il suo amore per i Barbapapà?

  4. 2Gemelle: o tanti libri nella mia vita 😉

    Pimpa3: sì, proprio una bella idea. Quando ho cominciato convinta dalla mia mamma non credevo che potesse essere così utile, invece poi crescendo i ricordi cominciano a confondersi… ah, l’età! 😀

    Murasaki: è vero, hai ragione: dopotutto anche alcuni dei libretti che mi sono stati letti da piccolina fino al punto di averli imparati a memoria sono stati molto importanti.
    Bene, quadernetti per tutti! :))

  5. MammaTuttoFare on 11 Marzo 2009 at 15:07 said:

    ti leggo da qualche giorno ed oggi esco allo scoperto! Sono una mamma-blogger da poco e leggerti è sempre un piacere!

  6. MammaTuttoFare, grazie del complimento!
    Ricambio subito la visita (e il link).

  7. mmmh… questa storia del ‘libro’ dei libri me gusta proprio…!!

  8. smile1510 on 12 Marzo 2009 at 13:33 said:

    Ciao!!!!
    a me Anobii ha dato tanto! se non fosse stato per qs libreria virtuale non avrei letto Non Lasciarmi, Scrittura cuneiforme e La Bastarda di Instanbul!! ciaoooo smile :)))

  9. bstevens: quasi quasi lo brevetto, ‘sto quadernetto… 🙂

    Smile: ciao, sono curiosa di vedere cosa ne verrà fuori anche per me, adesso che ho completato la mia libreria.

  10. Ciao!! recuperare il tempo di lettura è uno dei più bei regali della vita. Quando ho attraversato periodi in cui non potevo leggere avevo delle crisi di astinenza vere e proprie. E quando riprendevo divoravo le pagine come se temessi di vederle sparire.

  11. Marilde, benvenuta!
    Guarda, ti dirò, nel periodo in cui non riuscivo a leggere ero talmente stanca e indaffarata, che procedevo a testa bassa e nemmeno sentivo l’astinenza.
    Però adesso mi accorgo della differenza: non è molto, ma un buon inizio (spero).

  12. laura on 23 Marzo 2009 at 13:25 said:

    grazie della visita “bio”..
    ci sono anche io su anobii, però da poco, per ora ho messo solo 4 libri…
    comunque, sto scrivendo poco sul blog ultimamente, e non metto nemmeno titoli e tag, quindi per trovare altre ricette, che ci sono, tanta pazienza!

  13. Laura: benvenuta! Ti terrò d’occhio… (sei nel mio blogroll)

  14. laura on 23 Marzo 2009 at 16:08 said:

    prossimamente vorrei provare a fare quei dolcini che quando li rompi con la forchetta fanno colare fuori tutto il cioccolato fuso….

  15. Laura: mhmm… ;-))
    Torna a trovarmi quando vuoi!

  16. mi ritrovo tantissimo in quello che hai scritto su Facebook e sui blog,se ti avessi letto prima avrei scritto un post tutto diverso da quello pubblicato l’altro ieri! ora però mi solletichi non poco con quest’idea del libro dei libri.. mhmhmmh,
    bello,
    a presto
    silvietta

  17. Ciao Silvietta, benvenuta!
    Sono passati un po’ di mesi (e di post) da quando ho scritto queste parole. Da allora, per me, sempre meno Facebook e sempre più blog!

  18. Pingback: Come far nascere nei bambini la passione per la lettura?

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