Lo Zio d’America ai tempi di Skype

Meno male che c’è Skype: abbiamo uno Zio, il mio fratellino, che vive in California, uno scienziato in erba, o cervello in fuga, come si dice adesso.
Un moderno Zio d’America, che i bambini hanno imparato a vedere quasi ogni settimana nello schermo del computer, davanti al quale con naturalezza si esibiscono e dal quale lo Zio li osserva intenerito con in braccio il suo cagnolino che i nipotini vezzeggiano da questa parte dell’Oceano come se potessero accarezzarlo.

La scorsa settimana, come accade al massimo un paio di volte all’anno, lo Zio e la Zia sono arrivati in Italia a trovarci: una decina di giorni carichi di sei mesi d’attesa da parte di tutti.

Dieci giorni sono pochi per noi, per i due nipoti maschi che preparavano grandi sfide a calcetto e per la nipotina che, tanto sorridente davanti al computer, ora si ritrae intimidita e tarda a lasciarsi coccolare.

Dieci giorni sono pochi anche per lo Zio, per farsi contendere da parenti e amici, per portare la moglie a conoscere i luoghi dell’infanzia, per respirare un po’ d’aria di casa.

Dieci giorni sono pochi per sbrigare le inevitabili commissioni e cercare di sentirsi anche un po’ in vacanza.

I dieci giorni sono finiti e stasera ci abbracceremo e ci saluteremo di nuovo commossi, pensando che, dopo le lunghe ore di volo che ci separeranno un’altra volta, avremo finalmente un po’ di tempo per parlare con calma, grazie a Skype.

12 Thoughts on “Lo Zio d’America ai tempi di Skype

  1. Pimpa3 on 1 Aprile 2009 at 18:14 said:

    La lontananza è atroce, quando ti vedi poi manca quella confidenza data dalla quotidianità :*

  2. emily on 1 Aprile 2009 at 22:03 said:

    mi dispiace x la tristezza tua e dei tuoi bambini, a volte è difficile affezionarsi a qualcuno che vive lontano ma vedo che ci sei riuscita e questo è un gran successo: penso ai miei nipoti che abitano a pochi km e che nn vedo da anni, penso alle mie sorelle che ci sentiamo poco e ci vediamo pochissimo abitando a 30 km.
    x fortuna la tecnologia aiuta a mantenere i rapporti con le persone lontane e chi sputa sempre su internet dovrebbe riflettere su quello che hai scritto!
    ehi! ho visto adesso che mi hai messo sul tuo blog: grazie mille ne sono onorata!

  3. Pimpa3: è vero, la lontananza è molto pesante e ci si accorge di questo ancora di più quando ci si abbraccia… Però davvero sai, non lo credevo neppure io, ma la possibilità di vedersi con internet dà molta più naturalezza del telefono e si passa un sacco di tempo a parlare di ogni cosa, come se, per qualche ora, si fosse nella stessa stanza.

    Emily: quando mio fratello si è trasferito ero preoccupata soprattutto per i bambini, perché temevo che lo Zio, così affettuoso e innamorato dei nipotini, potesse diventare per loro un estraneo. Invece internet è uno strumento preziosissimo e per fortuna i bambini, con la loro spontaneità, nemmeno percepiscono tanto la distanza, quando dialogano con l’altra parte del mondo.
    Per il link, non c’è di che: così non mi perdo nemmeno un aggiornamento…:-)

  4. lisa2007 on 2 Aprile 2009 at 18:49 said:

    anche io ho un fratellino che vive in australia, e non si sa quando lo rivedremo. Anche io mi aggrappo un po’ ai mezzi telematici e tecnologici per comunicare con lui, e mi adeguo a questa quotidianità un po’ fredda ma comunque molto efficiente, rispetto a quando lontano ci vivevo io, e aspettavo solo lettere cartacee che arrivavano comunque sempre troppo in ritardo per i miei gusti

  5. Lisa2007: è cambiato proprio tutto, le lettere mi ricordano le mie estati da ragazzina quando mi tenevo in contatto con le mie amiche più care…
    Ora quanti rapporti passano, in un modo o nell’altro, dal computer!

  6. ITmom on 3 Aprile 2009 at 19:36 said:

    noi uguale, lo zio prima in california anche lui, adesso in inghilterra. per fortuna ci sono le mail e skype.

  7. ITmom: vero. Però già l’Inghilterra è un bel miglioramento! I nostri Zii sperano di riuscire a tornare prima o poi almeno in Europa.

  8. E’ verissimo, un grande aiuto. Mio marito ha tutta la famiglia di origine in Puglia e se non fosse per skype i nonni non vedrebbero i nipotini e i miei figli non vedrebbero i soli (5) cuginetti che hanno. Non spesso almeno.

  9. Renata: è così, e per i bambini la consuetudine è fondamentale.

  10. Comunque anche io ho un fratello che sta in California e che se tutto andrà bene, tornerà per quindici giorni a giugno (e finalmente vedrà per la prima volta due dei suoi nipoti, uno mio e uno di mio fratello maggiore). E hairagione, 15 giorni sono veramente pochi.

  11. Anonimous on 18 Gennaio 2010 at 01:46 said:

    Il fratellino si commuove e ringrazia Skype.

  12. Eccoti qui, Zio… un abbraccio forte!

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