Ritorno all’asilo

Il primo giorno di asilo quest’anno mi si presentava con il sapore rassicurante del ritorno in un luogo noto, che mi ha vista mamma emozionata alla prima esperienza, poi appesantita dalla terza pancia che mi ha fatto compagnia per il secondo anno, quindi trafelata e sempre carica di bambini da accompagnare e tenere in braccio o per mano, ma sempre serena per quella bella sensazione di lasciare prima il Bimbo Grande e poi il Bimbo Grandicello nelle mani di due educatrici professionalmente ed umanamente eccezionali, alle quali ormai per il quinto anno affido ogni mattina i miei figli senza quasi nemmeno percepire il distacco, tanta è la fiducia.

Ieri mattina, però, l’arrivo alla spicciolata dei più di 200 bambini tra scuola dell’infanzia e sezione primavera, cresciuti, abbronzati e un po’ straniti dalle lunghe vacanze, è stato accolto da un atrio stranamente silenzioso, dallo sguardo quasi stralunato delle maestre, dall’atteggiamento disorientato delle commesse.

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Non è una città per bambini

Milano funziona, Milano corre, Milano ospiterà l’Expo.

Milano si ricopre di neve e non chiude le scuole, ma si blocca completamente.

Milano vive la sua Design Week (non più solo Salone del Mobile, per carità) e così, se ti capita di abitare in una zona che si è scoperta inaspettatamente di tendenza, ti ritrovi assediata dalla folla, fatichi letteralmente a raggiungere (a piedi, come sempre) casa tua e le scuole dei bambini, vedi i parchi trasformati in bivacco dei visitatori, sei costretta a sentire per tutto il pomeriggio e fino a mezzanotte la musica e le voci delle radio che trasmettono in strada e che ti entrano in casa, nonostante il piano alto e le finestre chiuse, sei impossibilitata a lasciare la città nel weekend perché neppure ai residenti sarà consentito muovere le auto.

Ma Milano palpita, Milano festeggia, Milano dà sfoggio di sé.

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Interrogatorio

La giornata ha il suo solito avvio difficile: sonnolenza da inizio primavera, resistenza di Bimbo Grande ad alzarsi dal letto e prepararsi per andare a scuola, capriccio incomprensibile di Bimbo Grandicello per una calzina antiscivolo storta (!), e poi l’abituale frenesia per essere pronti tutti, all’ora giusta, per uscire… e prepara le colazioni, e vesti 1 e vesti 2, e stendi il primo bucato quotidiano, e fai i letti, e accorda il permesso di portare il giochino di casa all’asilo (uno no perché è troppo grande, l’altro neanche perché se si perde è un dramma, finalmente, dopo estenuante trattativa, ecco quello giusto), e vesti te, e magari mettiti qualcosa in faccia per renderti presentabile, e poi (atto assolutamente contro natura) sveglia la Piccolina che ancora dorme profondamente per ingollarle giù il biberon di latte, infagottarla nei vestiti e trascinarla fuori ad accompagnare il fratello all’asilo.

E, come tutte le mattine, ti domandi come, ma ce la fai: Bimbo Grande e Papà in 3D escono puntuali per scuola e ufficio (fuori 1), Bimbo Grandicello arriva appena in tempo all’asilo e viene depositato con pantofoline e bacino di commiato (e fuori 2).

Sensazione di sollievo: sei sveglia da tre ore e tiri il primo respiro profondo.

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