Promessa d’inizio di maggio

Ce lo diceva il calendario che era la fine di aprile, ma faceva freddo e pioveva, e noi ce ne stavamo in casa col riscaldamento acceso.

Poi un primo avvertimento è arrivato dai pollini che volano, dal Papà che starnutisce e dalle lunghe code di auto sulla strada verso la Liguria.

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Meglio che in un telefilm

L’altra sera a Casa in 3D è successo un guaio: accorrendo in bagno, abbiamo trovato il Bimbo Grandicello in lacrime in una pozzanghera. Dopo averlo ingiustamente sospettato di essersi fatto la pipì addosso, ci siamo resi conto del fatto che la stanza si stava rapidamente allagando e così uno degli incubi più diffusi ha preso forma: il tubo che perde, il pavimento da asciugare, l’acqua da chiudere, l’idraulico da chiamare!

Ieri mi si prospettava così un diversivo nella mia esistenza da casalinga, una situazione potenzialmente da barzelletta, o da telefilm: in casa, con la sola Piccolina a fare il pisolino, in attesa del solerte artigiano.

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Regalo di compleanno

Papà in 3D ama suonare il pianoforte.

Quando ci siamo sposati, due cuori e un bilocale, ha lasciato il prezioso strumento nella sua casa di ragazzo.

Quando poi ci siamo trasferiti nel nostro attuale appartamento, decisamente più spazioso, sono stata ben contenta di poter simbolicamente utilizzare parte dei miei primi guadagni (allora avevo un lavoro retribuito) per regalargli un pianoforte nuovo, di quelli elettronici, con un suono soddisfacente e la possibilità di regolare il volume fino ad utilizzare le cuffie, in modo da poter essere suonato in un condominio anche in ore improbabili e, soprattutto, durante il sonno dei bambini che ancora desideravamo soltanto.

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Interrogatorio

La giornata ha il suo solito avvio difficile: sonnolenza da inizio primavera, resistenza di Bimbo Grande ad alzarsi dal letto e prepararsi per andare a scuola, capriccio incomprensibile di Bimbo Grandicello per una calzina antiscivolo storta (!), e poi l’abituale frenesia per essere pronti tutti, all’ora giusta, per uscire… e prepara le colazioni, e vesti 1 e vesti 2, e stendi il primo bucato quotidiano, e fai i letti, e accorda il permesso di portare il giochino di casa all’asilo (uno no perché è troppo grande, l’altro neanche perché se si perde è un dramma, finalmente, dopo estenuante trattativa, ecco quello giusto), e vesti te, e magari mettiti qualcosa in faccia per renderti presentabile, e poi (atto assolutamente contro natura) sveglia la Piccolina che ancora dorme profondamente per ingollarle giù il biberon di latte, infagottarla nei vestiti e trascinarla fuori ad accompagnare il fratello all’asilo.

E, come tutte le mattine, ti domandi come, ma ce la fai: Bimbo Grande e Papà in 3D escono puntuali per scuola e ufficio (fuori 1), Bimbo Grandicello arriva appena in tempo all’asilo e viene depositato con pantofoline e bacino di commiato (e fuori 2).

Sensazione di sollievo: sei sveglia da tre ore e tiri il primo respiro profondo.

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Festa del Papà in 3D

Oggi anche noi festeggiamo il nostro Papà.

E io, in particolare, voglio dirgli Grazie.

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Se la mettiamo così, potrei essere una diva

Facendo scorrere i feed del quotidiano online con il solito stato d’animo misto di preoccupazione, rabbia, insofferenza, noia che la maggior parte delle notizie purtroppo mi provocano, ad un certo punto i miei occhi cadono sulle parole

Sono una donna anni ’60: aspirapolvere e guêpière.

Ho un sussulto: eccola la definizione corretta!

Altro che angelo del focolare, mamma a tempo pieno, massaia, casalinga… questo sono: una donna anni ’60.

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