Grafomani per necessità

“Voi donne parlate troppo”.
Vero: sembriamo nate per questo e ci stordiamo da sole, fin da piccole, con tutte quelle chiacchiere fitte e veloci.

Noi mamme però ormai ci proviamo soltanto, nei ritagli di tempo. Collezionando un numero imbarazzante di conversazioni interrotte.

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Un portone al Fuori Salone

In questi giorni, la zona in cui abitiamo si trova ad essere centro nevralgico del Fuori Salone, grande evento annuale per la Milano del design.

Questo significa che ogni angolo, ogni vetrina, ogni cortile e varco possono ospitare temporaneamente esposizioni di opere creative e presentazioni di prodotti o marchi famosi e che le strade si riempiono, ad ogni ora del giorno e poi sempre di più fino a tarda sera, di visitatori di vario genere: si possono incontrare gli addetti ai lavori, gli intenditori appassionati, frotte di giovani stranieri in assetto da vacanza, i residenti incuriositi dall’opportunità di venire a contatto con eventi apparentemente così lontani dalla nostra realtà e invece sorprendentemente così vicini a casa ed altri residenti, costretti a svicolare, per riuscire a condurre, anche nella settimana eccezionale, la solita quotidiana vita.

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Come un figlio unico

Si chiama espansore rapido del palato. È un apparecchietto fisso, con una vite da far ruotare inserendo una chiavetta in un minuscolo foro ogni due giorni, ed è rapido davvero: in due mesi il nostro Bimbo Grande, senza grossi disagi, sembra aver risolto una malocclusione piuttosto marcata e, con qualche altro mese di mantenimento, sarà libero e ancor più bello di prima.

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Ubiquità e impedimenti

La sensazione l’ho provata netta per la prima volta quando, poco dopo la nascita della Piccolina, i primi due figli si sono ammalati contemporaneamente: una da allattare, due a cui misurare la temperatura, contare gocce e somministrare sciroppo e coccole di consolazione… quanti sono! e io una sola

Ormai è diventato un rumore di sottofondo: quando in cucina ho le mani infarinate o bagnate e immancabile giunge il richiamo dal bagno dove qualcuno ha bisogno di essere pulito, quando uno chiede, uno piange e l’altro pretende, quando le braccia sorreggono una, la voce risponde ad un altro, gli occhi seguono il terzo… quanti sono! e io una sola

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Il disgelo

L’altra sera Milano era ricoperta da una coltre bianca, che ammantava tutto col suo fascino e a fatica attutiva le imprecazioni ed i clacson di chi, incurante di tutti gli appelli ad evitare l’uso dell’automobile, paralizzava completamente la città.

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I privilegi a cui non pensi

Stamattina, meno affannata del solito, avrei potuto buttarmi sulle pulizie straordinarie o sul riordino, riprendere in mano uno dei tanti lavori iniziati e abbandonati oppure lasciar trascorrere le ore inutilmente, ottenebrata dal grigiore novembrino. Invece ho deciso: si esce. E allora avrei potuto infilarmi nel solito supermercato, prendere una via dei negozi per una perlustrazione prenatalizia o buttare via tempo e denaro nello spendiccio superfluo. Invece, illuminata da non so quale stella buona, ho pensato: si va a zonzo e si va piano.

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