Colonna sonora originale

Ogni film ha la sua colonna sonora, un suo tema che accompagna le scene importanti, che per qualche ora diventa il suono più familiare.

Casa in 3D ha i suoi rumori, le sue voci.

Alla mattina, nel weekend, quando si può indugiare a letto qualche minuto in più, Mamma e Papà riemergono dal sonno cogliendo qua e là le parole dei due maschietti che in camera loro si alzano e incominciano ad organizzare i primi giochi: di solito il Bimbo Grande pianifica, spiega, critica, il Bimbo Grandicello ascolta, propone, dopo un po’ magari perde la pazienza.
Mamma e Papà ascoltano, si divertono, se è il caso intervengono.

Durante la giornata, il rumore aumenta, le voci si alzano.

Continuano i giochi, ci sono le canzoncine, c’è il Bimbo Grande che legge le favole ai fratellini e ormai c’è anche il Bimbo Grandicello che sta imparando a farlo da solo.

Ci sono le domande più svariate e insistenti, che arrivano sempre il più possibile inopportune, quando in testa si ha un pensiero importante che immediatamente sfugge o quando, magari, si sta persino cercando di fare un discorso fra adulti.

Si aggiunge la vocina della Piccolina che ancora non si esprime al modo dei grandi, ma che ne imita soprattutto l’intonazione della tenerezza, dello stupore, della richiesta e che spesso cerca anche di farsi valere, in questa jungla in cui le è capitato di nascere.

Poi c’è il rumore del calcetto, perché in Casa in 3D, all’ingresso, campeggia un calcio balilla pressoché regolamentare e così da Natale sembra di essere in una sala giochi, in un bar sulla spiaggia: la pallina rotola, le stecche rullano, i giocatori esultano.

Talvolta ci sono i suoni delle zuffe, di quelle risse da cuccioli che un po’ si sfogano e alla fine, prima o poi, se le danno davvero.
Così, se il richiamo della Mamma non arriva o non viene ascoltato in tempo, dopo un po’ qualcuno piange e la solita voce rimprovera, senza mai dare ragione a nessuno, perché la rissa, si sa, è un errore in partenza.

Capita anche di udire i rumori di una partita a nascondino, a un due tre stella, a strega comanda colore e, soprattutto, quelli di una sfida calcistica in corridoio, perché, anche se tutto ciò che avesse forma sferica è stato fatto sparire, vanno bene anche i cubi o qualsiasi altra cosa possa essere presa a pedate.
Così si sente lo scalpiccio dei piedini con le calzine antiscivolo, la tensione agonistica e poi, alle solite, un richiamo, due richiami, tre richiami… finché qualcosa non si rompe o qualcuno si fa male.

È possibile anche sentire il rumore del silenzio, soprattutto quando in casa c’è solo la Piccolina. E allora lì sì che ci si deve preoccupare, perché il silenzio non porta quasi mai a niente di buono: può essere interrotto bruscamente dal fragore di qualcosa che cade oppure dalla scoperta di cassetti svuotati, montagne di libri accatastati per terra o disastri peggiori, da cui la piccola impunita si allontana più veloce del vento quando si sente colta in fallo.

Ma la normalità è una sovrapposizione di voci che confabulano sommessamente, che gridano, che ridono, che piangono, di piedini che corrono, di ruote… sì, anche di ruote, perché ieri sera mi è successo di incrociare un cavalcabile che sfrecciava veloce con sopra il Bimbo Grandicello e la Piccolina stretta a lui dietro, come una coppia di veri centauri, cui mancavano solo le tute di pelle e i caschi.

In tutto questo, la cosa che più mi spiace è che, alla lunga, forse, ci sto facendo l’abitudine.
Ed è un peccato, perché è una gran bella musica.

10 Thoughts on “Colonna sonora originale

  1. l’abitudine a certe meraviglie non si fa mai fino in fondo, son doni troppo grandi!!!
    famiglia meravigliosa…
    ti abbraccio

  2. Anche io ci ho fatto l’abitudine. Mi rendo conto che è un gran caos quando qualcuno viene a trovarci (il cui qualcuno generalmente non ha figli) e me lo fa notare…

  3. Mi ci ritrovo, soprattutto nella sovrapposizione delle voci..anche la Piccola ha cominciato a dire: Parlate uno per volta!

  4. Bella musica, quella della vita!

  5. dolce, dolcissimo racconto. L’ho letto con vero piacere

  6. Pimpa3 on 22 Aprile 2009 at 00:45 said:

    Bello questo post: io spesso mi lamento del “casino” che c’è a casa mia: mi hai dato una nuova prospettiva 😉

  7. Trilly, Marilde, Momsinthecity: grazie! 🙂

    TuttoDoppio: a me lo fanno notare anche solo al telefono…

    Laura: be’ è un buon segno… la mia Piccolina invece più c’è rumore più è tranquilla.

    Pimpa3: non credere… non sai quante volte mi scappa un “Silenziooo!!!”.
    Ma, ogni tanto, cambiare prospettiva fa bene 😉

  8. Mi son persa il commento.
    Dicevo: anch a casa nostra c’è sempre musica! Però la sera quando tutti si addormentano, mi godo qualche attimo di silenzio.

  9. mi rendo conto che ci si “tara” sulla propria vita. Molte volte è un bene (come in questo caso) altre volte puo’ essere un male……………

    me ne rendo conto perchè abbiamo amici con un bambino coetaneo del nostro, che pero’ è, come dire?, vivace? iper attivo? ecco…
    mentre Il Topo è fondamentalmente un bambino di 2 anni, forse rientra di più in uno “standard”…..senza “iper” (ma come parlo oggi? sto cercando di essere diplomatica eheheh)

    in ogni caso la questione è che quando in casa c’è anche lui io……….NON CE LA FACCIO! eppure ce l’ho anch’io un bambino!

    chissà su quale standard mi dovro’ tarare da qui a un anno……….:-)

    (se non s’è capito niente lo capisco, non mi offendo)

  10. Renata: ci vuole la pace, eccome se ci vuole! Almeno per recuperare quei pensieri là che durante il giorno sono sfuggiti.

    My: credo di aver capito… 😉
    Sicuramente, a tutto c’è un limite! I piccoli selvaggi (hai visto? io sono meno diplomatica…) non piacciono nemmeno a me. Bambini sì, vivaci anche, ma il troppo è troppo.
    Per quanto riguarda la tua prossima “ri-taratura”, credo che la grossa novità sarà la polifonia!

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